L'avv. Giuliano risponde al WWF invitandoli ad un confronto pubblico.

2015-06-28

http://orsotrentino.blogspot.com.es/2015/06/subito-lo-spray-anti-orso-al.htmlDopo una settimana dal lancio ufficiale della raccolta firme per la legalizzazione dello spray anti-orso al peperoncino finalmente arriva una presa di posizione, benché solo da un'associazione, il WWF, mentre la provincia di Trento serba sempre il suo usuale sdegnoso silenzio.
Ebbene il WWF si esprime in generale favorevolmente rispetto alla nostra iniziativa, però condendo questo consenso con talmente tanti distinguo che lo riducono praticamente a un no.
Innanzitutto è fuorviante dire che lo spray è un'arma. Tecnicamente si definisce infatti "arma non letale" e causa solo una irritazione temporanea, che mette in grado di non nuocere l'aggressore, sia esso umano o animale, solo per un periodo di tempo relativamente breve, ma comunque sufficiente per sottrarsi, e, quello che più importa in questo contesto è dire che non causa danni permanenti.
Sono stati fatti esperimenti di uso di spray anti orso al peperoncino contro umani che hanno dato esito positivo nel senso che le cavie degli esperimenti non hanno riportato danni permanenti. Esiste inoltre un antidoto che consente di far passare immediatamente l'irritazione in caso di uso maldestro o improprio.
Lo spray anti-stupro contiene lo stesso identico principio attivo. La differenza tra lo spray antistupro e quello antiorso è costituito solo dalla capacità della bomboletta e dalla gittata. Per l'uso improprio contro soggetti umani è però sufficiente lo spray antistupro, il quale è di libera vendita e libero porto, quindi non si capiscono le remore del WWF, né l'inerzia del Ministro.
L'unico punto sul quale il Ministero potrebbe avere perplessità è il possibile abuso del prodotto durante le manifestazioni di piazza. In tale situazione la polizia è però dotata di maschere antigas e usa i lacrimogeni, quindi non si vede il problema. Per garantire però la tracciabilità sarebbe sufficiente imporre la registrazione del nominativo dell'acquirente, circostanza già ipotizzata nella mozione.
L'avvocato Mario Giuliano.
Restringere invece la possibilità di acquistarlo ai soli lavoratori della montagna escludendo gli escursionisti, oltretutto imponendo un corso di formazione del tutto pletorico, è solo un modo surrettizio per dire di no facendo finta di dire di si. Ma la cosa più interessante della presa di posizione del WWF è l'ammissione che vi sono dei contesti nei quali l'orso aggredisce l'uomo, circostanza fino a ieri negata. Pertanto accogliamo l'invito del WWF a un confronto pubblico sul tema.

L'avvocato Mario Giuliano critica l'atteggiamento della provincia di Trento nei confronti del dilagante problema dell'orso. Subito intervento politico.

2015-06-27
L'avvocato Mario Giuliano.
Dopo la trasmissione del 25 giugno di Trentino in Diretta con la presenza di Dallapiccola e Negra (in un contesto ovviamente marchettaro di assenza di contraddittorio), direi che sarebbe matura anche una richiesta di dimissioni di Dallapiccola.
L'assessore ed il presidente WWF, di concerto, fanno illazioni su una presenza di cuccioli nei casi Zadra e Molinari, di cui non vi è alcun riscontro, al fine di asseverare la ridicola tesi che si tratti di falsi attacchi, pur in presenza di lesioni anche gravi. Se l'aggredito riporta non solo lesioni, ma anche danni ai vestiti, se viene atterrato, o se l'attacco è persistente, non si può parlare di falso attacco, come ho da tempo dimostrato avvalendomi della consulenza di scienziati di livello internazionale (Val Geist e Eirik Granquist). Non di Groff o di Genovesi.

Ebbene questi piccoli personaggi non si rendono neppure conto che rappresentare come falso attacco un attacco con lesioni gravi ovviamente rappresenta una realtà ancora peggiore, non migliore. Ma loro, si sa, essendo nipotini di Goebbels e seguendo supinamente le istruzioni tentano solo di giocare con le parole, ignorando la realtà, la quale, beffardamente, puntualmente si incarica di dar loro torto.

L'anno scorso su Zanella si era glissato, ma anche quello era un attacco. E quell'orsa è ancora in circolazione. Si era poi proditoriamente infamato nella maniera più abietta Maturi. E oggi in qualche misura si riconosce, sempre però sotto la fasulla etichetta del falso attacco, nonostante persistenza e ferite. Alle allusioni nei comunicati ufficiali, che scatenano i fanatici, si aggiungono quelle sotto banco, infami, dei forestali, che ben conosciamo. E si aggiunge un trattamento sanitario peggiore di un paese africano, per cui Maturi rischia di perdere la gamba per le infezioni e il trattamento iniziale troppo sommario, evidentemente ordinato da qualcuno per non sollevare troppo rumore.

Quest'anno Zadra. Ancora classificato come falso attacco, nonostante persistenza e ferite. Anche in questo caso non si rinuncia alle allusioni diffamatorie nei comunicati stampa. E anche qui trattamento sanitario sommario con complicazioni, però fortunatamente la ferita è meno grave. Emerge tuttavia che non esiste un protocollo sanitario per le ferite da aggressione di orso (a 15 anni dalla reintroduzione) e che comunque in generale non si ritiene necessaria una profilassi antirabbica perché portatrici sarebbero solo le volpi. Anche qui ho dimostrato che in Canada in caso di attacco di orso si procede immediatamente a profilassi antirabbica per sicurezza, anche qualora l'orso sia stato abbattuto, visto che per i risultati delle analisi occorre qualche giorno. Non parliamo proprio se l'orso non è stato abbattuto e quindi non è possibile fare le analisi come nei nostri casi. La Provincia non sa neanche quanti orsi ci siano però ritiene che siano sani. Un bell'atto di fede.

Una settimana dopo il caso Zadra la Provincia presenta in pompa magna la sua iniziativa: dei bei cartelli di avviso con le solite indicazioni lacunose che disconoscono comportamenti predatori dell'orso, non danno alcuna indicazione in caso di attacco, e in caso di aggressività si limitano a dire di sdraiarsi per terra.


Vladimir Molinari devastato da morsi e zampate dell'orso.
Peccato che passano pochi giorni e viene aggredito Molinari. Stavolta le lesioni sono gravi. Ciononostante non si rinuncia alla tattica infame delle allusioni diffamatorie. È sempre colpa della vittima. Mai dell'orso. Giá, un’amministrazione “pubblica” che fa acqua da tutte le parti. Però, data la gravità delle lesioni, si adotta l'ordinanza di cattura, nella quale si afferma che si tratta di attacco e che anche il caso Zadra è un attacco vero e proprio e quindi l'orsa, che si dà per scontato sia la stessa senza alcun riscontro, va catturata.

Poi, siccome la LAV suggerisce i campanellini, servilmente li si supporta e vengono perfino donati dalla Cassa Rurale ai bambini in partenza per le colonie estive. Subito arrivano le autorevoli critiche dei Prof. Corti e del rinomato conservazionista Mocchi, che mettono sull'avviso che l'uso dei campanellini potrebbe essere non solo inefficace, ma perfino controproducente, dato che il bestiame predato è fornito di analoghi presidi e quindi l'orso potrebbe pavlovianamente associare il suono di un campanello al cibo.

E qui veniamo alla grottesca trasmissione del 25 giugno di RTTR

Evidente fin dalle domande iniziali la combine. Il messaggio che deve passare, perché secondo loro rassicurante, è che siano tutti falsi attacchi. Si basano solo sul verbo disinformativo del PNAB stile Goebbles, basato unicamente sulle parole. Falso attacco dovrebbe essere locuzione rassicurante, secondo loro, anche se si trattasse di una totale falsità oggettiva e scientifica, e anche nelle sue conseguenze fattuali non sia granché confortante, date le lesioni subite da Molinari. A proposito dello sventurato Molinari quello che disgusta di questi figuri è che prestino solo formale ossequio alla vittima, salvo poi infamarla facendo illazioni sul cane (che era al guinzaglio), sulla condotta di alzare le mani e urlare (consigliata dal CFS e di dimostrata efficacia dato filmato di National Geographic in internet) e perfino sul fatto di trovarsi a BEN 3 KM DA CADINE NEL FITTO DEL BOSCO (su una strada forestale). Cadine è a 2 km in linea d'aria da Trento e tutti gli abitanti di Cadine hanno testimoniato, nelle interviste del TG3, che su quella strada ci vanno tuttti a fare escursioni, anche con bambini. Però l'assessore Dallapiccola, infingardo, tenta di farlo passare come un posto remoto nel fitto del bosco. Si vergogni e torni a curare vacche e pecore.

Quale sarebbe ordunque la soluzione secondo questi signori? Andare in montagna con la radiolina, facendo rumore, sempre in gruppo.

Quindi la montagna, secondo loro, a causa di questa ingombrante presenza, che loro non sono capaci minimamente di gestire, si può ormai vivere solo in modalità Rimini? Alla modalità spirituale e silenziosa di esperienza della montagna dobbiamo rinunciare, a meno di accettare di essere vittime dei loro sacrifici umani. Infatti nessuno ha parlato, nonostante la cosa fosse ben nota, della mia petizione sullo spray anti-orso al peperoncino. E perché parlare di radioline e non di una cosa banale come una bomboletta di spray? Perché si vuole l'uomo inerme di fronte alla bestia. Questo è neoprimitivismo (oltretutto burocratico) della specie più rozza e incivile.

Senza spray molta gente in montagna non ci andrà più, e gli altri ci andranno armati o di ideologia pro ursina (e quindi spero francamente che chi ci rimetterà le penne sarà uno di loro), oppure di armi da fuoco, che data anche questa trasmissione è benissimo possibile portare, cariche, anche solo con porto d'armi per uso sportivo o venatorio, visto che la stessa amministrazione, per mezzo dell'assessore competente, ammette che vi è una situazione di stato di necessità.

Infatti l'assessore, dopo aver ulteriormente fantasticato sulle radioline e similari, è costretto ad ammettere che i campanelli non sono la panacea (anche se cerca goffamente di far sembrare stupidi i molto pertinenti rilievi di Corti, Zunino e Mocchi ...e sul punto la conduttrice ruffiana ride in sottofondo), ma che non li usa nessun allevatore. Il giorno dopo si è assistito su internet a un profluvio di foto e filmati che lo smentivano nella maniera più crassa.

Ma in finale l'assessore smentisce pure la tattica di sdraiarsi e fare il morto dicendo che è una delle tante amenità di ogni ordine e modo suggerite dagli esperti che scaturiscono dalle crepe dei muri. Il che è molto interessante visto che questo consiglio lo aveva scritto la PAT sia sui cartelli presentati come risolutivi all'indomani del caso Zadra, sia sul sito internet dedicato all'orso a firma Groff. Significa che Dallapiccola scarica Groff? Speriamo. In ogni caso deve dare le dimissioni anche Dallapiccola.

Ma interessante è anche il passaggio successivo dove si dice in sostanza che se l'orso attacca sono affari tuoi. E in effetti sul punto della carica dell'orso le indicazioni della PAT erano state sempre reticenti. Dallapiccola sul punto dice che non si possono dare indicazioni, ognuno reagisca come il suo istinto gli suggerisce. Quindi, visto che la stessa provincia ammette che si possono verificare dei casi in cui, nonostante le cautele, si può verificare un attacco, io sono legittimato a portarmi in montagna la mia Ruger 454 Casull carica, e se si verificasse l'imponderabile, invece di essere affari miei come si augurano i neoprimitivisti come Dallapiccola e il presidente WWF, saranno affari dell'orso.

Perché un'altra delle cose disgustose di questa vicenda è come Dallapiccola abbia cercato di far passare, con altre parole, gli stessi concetti dell'animalismo estremistico. Ha fatto un esempio, apparentemente senza né capo né coda, di uno che si introduce in un cortile di una casa privata e si trova di fronte un cane di grossa taglia libero. Poi s'è incartato perché non sapeva bene come andare avanti, però il concetto lo abbiamo capito benissimo: era un altro modo di dire, il bosco è dell'orso, tu sei un intruso.

Perfetto. Scrivilo che espropri tutti i boschi e pagali se hai i soldi. Altrimenti non hai diritto di disporre ablativamente dei beni altrui. E dillo chiaramente che tu limiti surrettiziamente la libertà di circolazione delle persone, invece di fare discorsi pelosi.

Che si prendano rapidi provvedimenti verso questi personaggi. Non se ne può veramente più di questo rischioso delirio.

Avv. Mario Giuliano

L'avvocato Mario Giuliano critica duramente la trasmissione Trentino in Diretta dello scorso 25 giugno sul tema dell'orso.


2015-06-27 

Egregio direttore,

Certo, i neoprimitivisti vogliono l'uomo inerme di fronte alla bestia. Il risultato sarà invece che avremo escursionisti armati di armi da fuoco.
L'avvocato Mario Giuliano.
Per non parlare poi della totale assenza di contraddittorio con chi è contrario a questo folle progetto di rentroduzione dell'orso.
Ed in assenza di contraddittorio il conduttore non deve consentire all'assessore di svillaneggiare chi, come il Prof. Corti, da tempo critica il progetto e, in particolare, con argomenti trancianti, ha criticatol'iniziativa dei campanellini. Sul punto l'assessore ha ritenuto di dire una flagrante menzogna dicendo che gli allevatori non li usano ed è stato clamorosamente smentito sul web con un profluvio di video e fotografie.
Ancora peggio partecipare alla sottile opera di denigrazione delle vittime sistematicamente attuata con argomenti allusivi e ilazioni gratuite dalla PAT.
Infine i quattro attacchi degli ultimi 12 mesi (Zanella, Maturi, Zadra, Molinari) non sono affatto falsi, come ho argomentato l'annoscorso con il supporto di due autorevoli studiosi.

Si tratta solo di un escamotage dialettico volto a tranquillizzare, tra l'altro con preoccupante incoerenza rispetto alla stessa ordinanza di cattura di KJ2 che qualifica come veri attacchi sia quello a Zadra che quello a Molinari.
Incoerenza che fa il paio con la sconfessione del comportamento di fare il morto, consigliato dalla stessa PAT sui suoi cartelli e sul suo sito internet, e definito dall'assessore alla stregua di "amenità di ogni ordine e grado esattamente come gli esperti che scaturiscono dalle crepe nei muri".Si, dalle crepe nei muri della PAT.

Aggiungo che è del tutto falso che l'orso non abbia mai comportamenti predatori nei confronti dell'uomo, come da tempo ha dimostrato il prof. Corti.
Si tratta di un profilo di disinformazione molto grave della propaganda provinciale, del quale chi di dovere verrà chiamato a rispondere, e che voi non dovete avallare.

Cordiali saluti
Avv. Mario Giuliano

Intervista di Radio Dolomiti all'avv. Mario Giuliano sulla presenza dell'orso in Trentino.

Michela Baldessari, cronista di Radio Dolomiti, intervista l'avvocato Mario Giuliano sulla delicata ed attualissima questione della presenza dell'orso in Trentino.

https://drive.google.com/file/d/0B9jXgSdelYflcVREX0JNYzdDRGc/view?usp=sharing

Franco Zunino interviene sulla questione campanelli presunti anti-orso.


2015-06-25

Ecco cosa Franco Zunino, eccellente conservazionista e fondatore dell'Associazione Italiana per la Wilderness (AIW), risponde al Prof. Michele Corti relativamente alla questione del campanello, presunto anti-orso secondo gli addetti della provincia di Trento.

Egregio Dottor Corti,

ricevo da un amico il suo documento di critica alla "geniale" (?) idea di far andare a spasso i bambini con campanelli per allontanare gli orsi (sai che divertimento per i piccoli!) e non posso che condividere la sua critica; l'associazione campanelli=cibo è notoria sia per gli orsi sia per i lupi (i quali ultimi, difatti, specie nel nord Italia, stanno abituandosi sempre più a predare i cani dei cacciatori ai quali giungono facilmente proprio perché attirati dal suono dei campanelli che li trasformano nell'anello debole della loro catena alimentare).

Chi ha avuto questa bella pensata è certamente persona non avvezza al mondo rurale e ancora meno a quello della fauna selvatica, animalista sempre alla ricerca di metodi che permettano di risolvere i tanti problemi da questa creata nei rapporti con l'uomo con i più disparati palliativi (inefficaci e spesso anche costosi) pur di non dover ammettere che in certi casi, l'unico mezzo efficace, meno costoso, più etico e rispettoso della dignità animale è lo sparo.

Per quanto riguarda l'orso del Trentino (ma ormai io lo definirei Orso sloveno) le autorità devono rassegnarsi: se vogliono mantenere l'orso ed evitare conflitti con l'uomo devono riservargli grandi aree selvagge dalle quali allontanare non l'orso ma l'uomo: e quindi con tutti i costi economici e sociali che ciò comporta. Oppure accettare l'idea che il loro numero vada mantenuto basso e che in caso di conflittualità si intervenga con gli abbattimenti o con lauti indennizzi nel caso di aggressioni a bestiame e... a persone. Altre soluzioni non esistono.

Se lo ritiene il caso, l'autorizzo a diffondere queste mie dichiarazioni come meglio crede, cosa che farò io stesso.

Cordiali saluti.

Franco Zunino
Segretario Generale dell'AIW